giovedì 28 maggio 2009

Amarcord di Fabrizio

Reduce da alcuni compleanni di amici coetanei, scrivo con un po’ di nostalgia sul nostro blog. Ci ho messo due mesi a scrivere un post, vi mando alcuni ricordi, spero di non fare confusione.

Volevo essere della partita il giorno della ciaspolata, ma per impegni di lavoro non sono riuscito a esserci, l’8 Marzo ero a 8.000 km di distanza, comunque ho provato a fare da apripista la settimana prima (per Gio, ho anche le foto che lo dimostrano…). Alcuni flash come amarcord:

* Le disfide di calcio, con la maglia VIOLA in spregio alla sfiga, con Ivano Mus. grande sorpresa mediano, Claudio Cap. che era un trottolino incredibile, il duo dei Massimi (Massimo Cel. mezzala a sorpresa, il “Roccioso” Massimo C., che cercava di fare il leale perché era anche arbitro federale ma era il più scorretto di tutti e si incazzava sempre con tutti) ed il portiere, il grande ed irripetibile Attilio, e last but not least la persona più fallosa di tutti i tempi, il grande Ivan. (domanda: Franz ha mai giocato a calcio nella squadra?).
* “uno di noi” (credo Ern. S.) era uso dire che il caldo aiutava a sciogliere quanto abbiamo in eccesso in corpo e quindi aiutava a dimagrire, il tutto tra una brioche e l’altra, pucciate nella cioccolata della macchinetta della scuola, ed il tutto finiva sulla barba.
* Aldone che uscendo da casa di Gio mentre preparavamo la maturità, nell’accendere la 128 (verde?) si chiedeva come “ca..o faceva il motore a essere freddo con il caldo che c’era” (era l’anno in cui a Wimbledon l’erba era gialla, mai successo, per la siccità, e Bjorn Borg imperversava con il rovescio a due mani contro Connors, e tutti guardavamo le mises e sotto mises della Evert)
* Le stilografiche verdi e blu della Waterman di Aldo
* La pazienza di Dora, Paola, Chiaretta ,Carlotta, Daniela e Claudia, penso che siano state delle sante a sopportarci.
* Marco G, in erba, mieteva vittime ai concerti della scuola, e durante le lezioni non si toglieva l’eskimo neanche in Estate, per otto ore di seguito, con la borsa sempre a tracolla; forse ha sempre avuto ragione lui….:-).
* Gaetano, pittore “naif” in erba (ai tempi era di moda), che si firmava “GAE”, ma che fine hanno fatto i tuoi quadri?
* Il preside Poidimani sudato (ve lo ricordate) che faceva entrare i ritardatari a pedate dall’ingresso, e poi il preside con gli occhiali (non mi ricordo il nome) che, a fronte di qualcuno, non di noi, che aveva messo le bombe alla scuola ebraica, diceva che in fondo erano bravi ragazzi.
* Giuseppe C. che si girava i gomiti ed i polsi (ce la fai ancora con l’artrosi?)
* Le diatribe con il prof di religione di Paolo, discussioni interminabili…
* In seconda, la Elisabetta B. aveva fatto la pasta per la pizza con la farina sulla cattedra, e si era incollata, solidificata ed è diventato tutt’uno con il piano, tant’è che in quinta era ancora lì incollata.
* I finti funerali di Massimo C. celebrati dal Marco V.
* Alcune professoresse, nel bene (matematica e storia dell’arte, italiano in terza e quarta, per motivi diversi) e nel male (latino ed italiano(?) ultimo anno, più altri campioni che avrebbero fatto felice Brunetta a sostegno della sua tesi)

Ora, vedo mia figlia, che ha fatto la maturità l’anno scorso, e ho visto che hanno passato anche loro 5 anni stupendi, si sono divertiti, e sono uniti anche dopo un anno di università, e di ciò sono contento. Spero che proseguano e non si perdano di vista. A presto…

(p.s. il Barça ha segnato or ora il secondo gol…)

venerdì 1 maggio 2009

E dopo quella di Chiaretta...la mostra di Bruno

5D
Dal 17 maggio al 7 giugno


Non è facile presentare le opere di Bruno.
Bruno è curioso. Dalla curiosità si è fatto guidare nella musica, nel suo rapporto con la natura, nell’amore per le rampicate, per il vino, per la letteratura.
La stessa curiosità, intima e appassionata, lo guida anche nel suo viaggio nella fotografia.
Nel mondo degli uomini e della natura che li circonda.
Cogliere l’attimo, l’impercettibile sfumatura prima che l’immagine.
Essere in quel posto, in quel momento, vivere la luce di quel preciso istante, catturarne perfino i profumi, i silenzi, parlare di quelli, prima di tutto.
Fotografare sensazioni?
Baba Yaga vi offre una degustazione del linguaggio per immagini di Bruno.
Immagini che parlano a tutti i sensi.
L’odore d’acqua ferma di alcuni angoli veneziani, il freddo delle montagne incantate, il vento che carezza l’erba.
Non accontentatevi di questo prezioso assaggio.

Guido Cavazzuti

Fatevi un giro nel suo mondo, se anche voi, come lui, siete curiosi:

www.brunomariamphotography.com

www.dcmag.co.uk (Galleria immagini: Brunomaria)


Recensione tratta dal sito del pub

Baba Yaga

Via Lazzaretto (presso campo sportivo comunale)
20064 - Vignate

http://www.baba-yaga.it